lunedì 10 dicembre 2012

I SATELLITI ARTIFICIALI


I SATELLITI ARTIFICIALI
Sono due le tipologie di satelliti artificiali che orbitano intorno alla Terra: geostazionari e polari.  

  1. GEOSTAZIONARI. Sono collocati su un’orbita situata all’incirca sullo stesso piano equatoriale della Terra e orbitano in sincronia con la rotazione terrestre; hanno sotto di sé sempre lo stesso scorcio della Terra, sono collocati a circa 36000km dalla superficie terrestre, la loro orbita è circolare. La zona impegnata dalle orbite di questo tipo di satelliti è chiamata FASCIA DI CLARKE, dal nome dell’autore della famosa " … odissea nello spazio" che per primo ipotizzò, negli anni ’40, la collocazione geosincrona e geostazionaria di un oggetto nello spazio circostante la Terra . Due categorie inglobano gran parte di questi satelliti conosciuti dai più per i servizi forniti: trasmissioni TV (radio and tv broadcasting) come ASTRA e HOTBIRD; osservazioni e previsioni METEOROLOGICHE come la famiglia METEOSAT. La visione dei satelliti geostazionari è abbastanza lineare per le zone equatoriali e tropicali, mentre verso i poli aumenta la distorsione. Un’orbita viene percorsa in 24 ore. La zona coperta efficacemente dalle emissioni radio di un satellite geostazionario per telecomunicazioni e TV è detta "foot-print", ed in questa area si collocano gli utilizzatori. La necessità di coprire zone molto estese e lontane viene assecondata con l’impiego di più satelliti, della stessa famiglia, collocati a longitudini diverse. Per osservare efficacemente l’intero pianeta sono sufficienti tre satelliti distanti 120 gradi l’uno dall’altro. L’osservazione dall’alto ha una grande valenza strategica per i Paesi economicamente e militarmente più forti; nella fascia di CLARKE i satelliti civili, commerciali e scientifici sono affiancati da quelli militari e da quelli "spia". La vita di un satellite geosincrono è di circa 10 anni durante i quali esaurisce il combustibile usato nelle manovre correttive che si rendono necessarie per mantenere la giusta posizione in orbita.
  2. POLARI. La loro orbita non sempre è circolare, spesso è ellittica. Il piano dell’orbita è inclinato rispetto a quello equatoriale (fino ad essere ortogonale). Il punto di massima vicinanza alla Terra è detto apogeo (intorno agli 800-900km), quello più lontano perigeo. La velocità non è costante ma varia in funzione della distanza dalla Terra ed è molto elevata per compensare in modo centrifugo l’attrazione terrestre. La rotazione è asincrona rispetto a quella terrestre. In conseguenza delle basse distanze dalla superficie terrestre sono possibili scansioni più approfondite e dettagliate e possono coprire tutto il globo per effetto dei vari passaggi che interessano spicchi diversi della Terra. Sono lo strumento ideale per effettuare osservazioni ravvicinate e ricerche di ogni genere. I servizi METEO utilizzano anche questo tipo di satellite come pure le organizzazioni internazionali per l’agricoltura o per le ricerche minerarie e più in generale per la ricerca scientifica. Anche le organizzazioni militari e quelle di Intelligence dei paesi più importanti si avvalgono massimamente di sistemi di satelliti polari.
Gli occhi dei satelliti sono classificati in funzione della porzione di banda dello spettro elettromagnetico alla quale sono sensibili; quindi vedono al buio o attraverso le nuvole, vedono il calore, l’umidità, la densità delle masse fluide e di quelle al suolo e così via. Naturalmente vedono anche fotograficamente; tutto il mondo può disporre di una cartografia impensabile senza l’impiego di satelliti.
Le tecnologie impiegate nei satelliti artificiali, pur premiando il principio della massima specializzazione, consentono ampi margini di riconfigurabilità verso impieghi alternativi alle esigenze primarie per fronteggiare evenienze di vario ordine; per un satellite per telecomunicazioni non fa grande differenza ritrasmettere conversazioni telefoniche o programmi televisivi piuttosto che altri tipi di informazioni analogiche o digitali. Ogni satellite è strumento di servizi consolidati ma è anche banco di lavoro per nuove ricerche e sperimentazioni.
Le telecomunicazioni civili, commerciali e militari sono le prime a beneficiare della tecnologia satellitare ma anche la ricerca scientifica ne trae grandi vantaggi.
La realizzazione e la messa in orbita di un satellite era in passato appannaggio delle organizzazioni governative delle grandi potenze economiche e militari, vista la dimensione dei finanziamenti ed il know-how necessari; oggigiorno è anche una vera e propria attività commerciale oltre che istituzionale. Insomma, basta pagare per avere in orbita un satellite e poi gestirne l’esercizio. Comunque, nell’odierno scenario, continuano ad essere fondamentali le finalità strategiche dei paesi più ricchi e più forti per determinare l’entità degli investimenti spaziali.
 

Nessun commento:

Posta un commento